TRE UOMINI A PIEDI

Paolo Ciampi è fiorentino e vive a fondo la sua città, fin da ragazzo ha una compagnia di amici che frequenta al bar dove si ritrova per una birra, tante chiacchiere e tanti progetti. Spesso abortiti, fatti solo per parlare, come spesso succede in questi luoghi, soprattutto se a Firenze. Ma quella volta Ciampi faceva sul serio. Lui e i suoi amici compivano 50 anni e dovevano celebrare in qualche modo il passaggio. E successe anche una disgrazia a due suoi conoscenti lontani, che dette la spinta finale a passare dal cazzeggio al cammino.

Solo i due amici più cari si unirono al progetto, e dopo aver vagliato mille ipotesi, ecco che i tre uomini, che si sentivano come i tre uomini di Jerome K. Jerome, scelsero la Via degli Dei, a piedi da Bologna alla loro amata Firenze, anzi, non genericamente a Firenze, ma alla birreria che è il loro covo, arrivarci a piedi con gli zaini sulle spalle, accolti da eroi dagli amici, questo è quello che si immaginavano…


Racconto piacevole, che alterna la leggerezza alla profondità. Ciampi ama la storia e la memoria, e la nostalgia delle piccole cose perdute. Mettete tutto questo insieme, frullate con pizzichi di umorismo e di citazioni da libri che Ciampi ama, ed ecco il diario di un cammino che si ispira a Jerome K. Jerome, ma anche a Thoreau, e riflette sui passaggi della vita di un uomo, che si sente nel mezzo del cammin della sua vita, a cinquant’anni ma anche negli anni a venire.


Paolo Ciampi – “Tre uomini a piedi”, Ediciclo 2017 – 16 euro

Ero intelligente e volevo cambiare il mondo. Ora sono saggio e sto cambiando me stesso. Dalai Lama