30 maggio 2019 - 16:26

Nordic walking, la camminata che allena i muscoli senza stress

Due bastoncini e un luogo dove passeggiare. Non serve altro per questa disciplina alla portata di tutti che offre benefici fisici e psicologici, incoraggiata anche per chi soffre di sclerosi multipla

di Antonella Sparvoli

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Capita sempre più spesso di vedere persone che vanno a passeggio munite di un paio di bastoncini. Sono gli appassionati del nordic walking, disciplina nata in Finlandia, che si pratica, su terreni pianeggiati o con una lieve pendenza, nei luoghi più diversi, dai parchi cittadini ai sentieri di campagna, ma sempre in mezzo alla natura e, se possibile, in compagnia. «Il nordic walking è una camminata alla quale viene aggiunto l’utilizzo funzionale di due appositi bastoncini. Si tratta di un’attività fisica di tipo aerobico, adatta a tutte le età, che presenta numerosi benefici» spiega Gianfranco Beltrami, specialista in medicina dello sport e vicepresidente nazionale della Federazione medico sportiva italiana. Il primo vantaggio, rispetto alla tradizionale camminata, è dato dal coinvolgimento sia della parte inferiore del corpo sia di quella superiore: si tonificano gambe e glutei, ma anche braccia, spalle e schiena. «Il risultato è un maggiore dispendio energetico che aiuta a mantenere la linea e a dimagrire se necessario.

A che cosa serve camminare con i bastoncini?
Di che cosa si tratta

I vantaggi

In soli 40 minuti di nordic walking a intensità media (60/70 per cento della frequenza cardiaca massima) si sciolgono più grassi rispetto a una corsa a ritmo lento di pari durata, con benefici anche sul fronte del controllo della pressione e dei livelli di colesterolo e trigliceridi nel sangue» puntualizza Beltrami. L’uso dei bastoncini può sembrare un dettaglio di poco conto, ma ha ricadute importati sulla postura (durante la camminata e dopo), oltre che sulla respirazione e sulla funzione cardiovascolare, che si sommano a quelle della camminata in sé. «I polmoni si dilatano infatti di più quando si estende la gabbia toracica, mentre l’effetto pompa dovuto all’apertura e alla chiusura della mano a ogni passo migliora l’ossigenazione del sangue: rispetto a una passeggiata alla stessa andatura, il nordic walking aumenta la frequenza cardiaca di 10-15 pulsazioni al minuto» segnala l’esperto.

Adatto anche chi ha problemi a schiena, caviglie e articolazioni

Ma è uno sport davvero per tutti? «Sicuramente è perfetto per chi ama camminare e vuole ottenere un maggior dispendio energetico, senza aumentare il passo di marcia. A parità di velocità e di distanza percorsa, rispetto a una semplice passeggiata fatta senza bastoncini, il consumo energetico risulta infatti superiore del 20-30 per cento» fa notare Beltrami. Favorendo un miglioramento della postura e un minore carico sulle articolazioni delle gambe, il nordic walking è adatto anche per chi ha problemi alla schiena, alle ginocchia e alle caviglie.

Riabilitazione per chi ha la sclerosi multipla

Ma non solo, ci sono evidenze di quanto possa giovare nella riabilitazione in persone con deficit motori e con disabilità, a partire dalla sclerosi multipla. «Nelle persone affette da questa malattia» puntualizza Luigi Lavorgna, neurologo presso la I Clinica neurologica dell’Università della Campania Luigi Vanvitelli «il movimento tipico del nordic walking, che coniuga i quattro arti con sincronicità, stimola il senso di bilanciamento e ha dimostrato di essere efficace ed efficiente. Grazie alla presenza di uno strumento dello sport, i bastoncini, il paziente con sclerosi multipla lieve si sente accolto da questa disciplina che gli dà sostegno e protezione in tutti i sensi». Recenti studi indicano inoltre che il nordic walking, accanto alle attività in acqua e al cycling, è una delle discipline più praticate dalle persone con sclerosi multipla. «A breve sul smsocialnetwork.com, un portale dedicato alla sclerosi multipla, verrà addirittura messo online un tutorial che verrà registrato, a Napoli, in occasione dell’ultima tappa dell’iniziativa Nordic Tales » segnala Lavorgna.

La tecnica

Se ci si vuole avvicinare alla disciplina non basta munirsi di un paio di bastoncini, ma bisogna imparare la tecnica. «L’ideale è affidarsi a un istruttore qualificato, facendo riferimento alla Scuola italiana nordic walking che conta circa 1500 iscritti» suggerisce Alessandra Cazzola, istruttrice. «Bastano poche lezioni per imparare i movimenti base e ad usare i bastoncini, che sono diversi da quelli del trekking. I bastoncini appositamente studiati per il nordic walking hanno un lacciolo che deve consentire il massimo controllo del bastone nell’apertura e nella chiusura della mano, durante la fase di trazione e spinta degli arti superiori. Altro accorgimenti utile per evitare dolori secondari, è usare scarpe adatte, comode e flessibili, per consentire il rullaggio del piede».

Gli appuntamenti

Sono in dirittura d’arrivo le Nordic Tales 2019, camminate di nordic walking promosse da Sanofi Genzyme per persone con sclerosi multipla, col patrocinio dell’Associazione italiana sclerosi multipla (Aism) e della Scuola italiana nordic walking. Dopo Roma, Milano e Sestri Levante, appuntamento a Ferrara il 1 giugno e Napoli l’8 giugno (partecipazione aperta a tutti, gratuita, www.facebook.com/NordicTalesSM/). Per questa quinta edizione, la camminata con bastoncini è stata affiancata dal Tai chi, disciplina orientale che coniuga movimenti lenti a tecniche di meditazione. «Vivere giornate con amici e familiari e in mezzo alla natura è stato importante per le tante persone con sclerosi multipla che hanno aderito all’iniziativa — dice Angela Martino, presidente dell’Aism —. Se in passato lo sport era sconsigliato a chi convive con la malattia, oggi si è capito che può essere un’opportunità. Nordic walking e Tai chi sono discipline che, pur molto diverse, riescono a coniugarsi in modo armonico e a dare armonia a un corpo che l’ha persa, offrendo la possibilità di riappropriarsene almeno in parte». Ma Nordic Tales, come iniziative simili, a partire da quelle per la Settimana nazionale della sclerosi multipla (25 maggio-2 giugno), hanno un altro aspetto che le rende preziose come segnala Angela Martino: «Danno visibilità alla sclerosi multipla, e fanno capire che è una sfida che nessuno deve affrontare da solo, ma tutti insieme».

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